CASA DEL POPOLO DI SETTIGNANO
VIA SAN ROMANO 1 FIRENZE
CINEMaNEMICO
RASSEGNA DI CINEMA POCO
VISIBILE……….
Apericinema 20.00
Proiezione corti 21.00
Proiezionefilm 21.30
LA LORO AFRICA
"RACCONTI DI Un continente dimenticato"
www.cinemanemico.netcinemanemico@yahoo.com
INGRESSO libero SOCI ARCI
venerdi 6 NOVEMBRE
21.00
Djay diap
Di Ismael Thiam-Senegal 2006
Percussion kid
Di Mohamed Achaour Marocco -2007
21.30
u-carmene Khayelitsha
Un film di Mark Dornford-May. Con Pauline Malefane, Andile Tshoni, Zweilungile Sidloyi, Lungelwa Blou, Andiswa Kedama, durata 120 min. - Sudafrica 2005.
Tra i personaggi archetipici, la Carmen di Mérimée è uno dei più rappresentati dal cinema, “muto” e “sonoro”. Il secondo ha prodotto anche varie versioni del melodramma di Bizet, tra cui una di Francesco Rosi e “Carmen Jones”, già interpretata da attori di colore. Con Carmen eKlurvelitsìia, inatteso (ma non immeritato) Orso d’oro alla Berlinale 2005, siamo di fronte a un’esperienza davvero sui generis: l’opera è affidata alla compagnia Dimpho Di Kopane, mentre l’orchestra Imbumba mischia le celebri arie di Bizet in un inedito e suggestivo impasto con la musica tradizionale sudafricana. Nella colonna visiva passano le immagini della odierna Khavelisha, con le sue catapecchie e le sue bidonville; intorno agli attori-cantanti della compagnia, si muove un migliaio di comparse prese dalla strada. La storia è fedele a quella che conosciamo: un poliziotto è sedotto dalla sigaraia Carmen, che lo porta sulla via del crimine prima di preferirgli un altro, suscitandone la gelosia omicida. A parte qualche lecita variante; come quella del rivale, che da matador si trasforma in cantante. Le voci sono splendide; la Carmen di Pauline Malefàne, che l’estetica imperante alle nostre latitudini considererebbe più che soprappeso, autenticamente sensuale. Balazs formulò forti riserve sulle opere filmate, giudicando incompatibile la stilizzazione della lirica con il realismo fotografico. Se potesse vedere questo film, forse si ricrederebbe.
Da La Repubblica, 13 gennaio 2006
Da La Repubblica, 13 gennaio 2006
venerdi 13 NOVEMBRE
21.00
Black sushi
Dean Blumberg -Sudafrica 2002
Trois fables a l’usage des blancs en afrique
Luis marquès e claude gnakouri -Costa d’avorio / francia-1999
21.40
Samba Traoré
Un film di Idrissa Ouedraogo. Con Bakary Sangeré, Mariam Kaba, Abdoulaye Komboudry durata 85 min. - Burkina Faso, Francia 1992
Il giovane Samba compie una rapina e torna al villaggio con il bottino. Qui cerca di condurre una vita normale anche se corrono voci sulla sua improvvisa ricchezza. Si sposa e apre un bar ma quando sarà necessario portare la moglie in città per il parto, non avrà il coraggio di tornare sul luogo del delitto. Suo padre capisce tutto e lo punisce incendiandogli la casa e la polizia lo arresta. La moglie saprà attenderlo. L'Africa che Ouedraogo ci racconta in questo suo quarto film sfugge, ancora una volta, agli stereotipi occidentali. È una narrazione per immagini che si richiama alla tradizione orale per riflettere sull'inevitabile conflitto tra città e villaggio
venerdi 20 NOVEMBRE
21.00
Daouda e la miniera d’oro
Rasò ganemtoré Burkina faso / italia 2002
Deweneti
Dyana Gaye Senegal 2006
21.35
hyenes
Senegal Durata: 110 min-1992
Regia: Djibril Diop Mambéty
Un uomo in gioventù ha abbandonato al suo destino una ragazza del paese dopo aver avuto un figlio da lei, coinvolgendola in uno scandalo e costringendola ad una vita di prostituzione e viaggio. Ora questa donna, invecchiata e arricchita, è tornata nel villaggio in cerca di vendetta. La sua proposta è spietata: la testa dell'uomo in cambio di prosperità e ricchezze in grado di risollevare dalla misera la piccola comunità.
venerdi 27 NOVEMBRE
21.00
Safi, la petite mere
Rasò ganemtoré Francia / italia / burkina faso 2004
21.30
en attendant les hommes
Regia: Katy Lena Ndiaye; Marocco, 2007; 56 min.
Regia: Katy Lena Ndiaye; Marocco, 2007; 56 min.
Sono una donna forte, molto più forte di tanti uomini. Queste parole sono pronunciate da una delle donne della città rossa di Oualata, dove la regista Katy Lena Ndiaye ha girato il suo secondo documentario En attendant les hommes (Aspettando gli uomini, 2007). Alle porte del deserto della Mauritania, nella città rossa di Oualata, vivono tre donne artiste, che decorano con l’argilla rossa le mura delle case della città. Il documentario pedina le tre le donne, che molto spesso rimangono sole nel villaggio, baluardo che resiste alle avversità del deserto. Senza uomini, le donne parlano e si lasciano andare a confidenze, riflettono e discutono anche di argomenti come l’aborto, con una naturalezza sorprendente
sabato 28 NOVEMBRE 20.00
Serata di sostegno al progetto del COSPE
+ DONNA, - GUERRE
Con le donne per i diritti umani e la pace
Con le donne per i diritti umani e la pace
COSPE opera in Somalia dal 1996 e da allora è al fianco delle donne insieme all'associazione locale “Iida”. L'associazione “Iida” è stata fondata da Starlin Abdi Arush, attivista uccisa nell'ottobre 2002. Oggi, alla sua memoria, va la lotta di numerose donne coraggiose, riunite nella piattaforma Somali Women Agenda, che si battono per la pace e i diritti umani e per l'introduzione, nella nuova Costituzione, di una legge che proibisca la più odiosa delle violenze, la mutilazione genitale femminile, che ancora oggi colpisce oltre il 99% delle donne.
cena somala
Preparata da richiedenti asilo e rifugiati dalla guerra di villa Pieragnoli
a seguire proiezione di:
moolade’
Un film di Ousmane Sembene. Con Fatoumata Coulibaly, Maimouna Hélène Diarra, Salimata Traoré, Aminata Dao, Dominique Zeïda durata 117 min. - Senegal, Francia 2004
.Sembene Ousmane, padre del cinema africano, affronta un nodo irrisolto: l’infibulazione, l’escissione del clitoride. Una pratica tradizionale che può condurre alla morte, perché fatta in condizioni igieniche inesistenti, e sempre nega la sessualità. Alcune ragazzine fuggono dal rito chiedendo protezione a Collé, che ha già avuto modo di opporvisi in precedenza. Le piccole la trovano quindi disposta a dichiarare il moolaadé del titolo, ossia un’offerta di asilo in una zona invalicabile. Fa parte della tradizione, ma scatena gli anziani, che rifiutano qualsiasi contatto con la modernità. Ousmane, con la consueta sensibilità unita alla capacità di creare immagini di grande impatto, si pone all’interno della tradizione per stigmatizzare una pratica odiosa.
IL RICAVATO DELLA SERATA SARA’ DEVOLUTO AL PROGETTO +DONNA-GUERRE