RICORDO AL FUTURO
RETROSPETTIVA DI FANTASCIENZA
venerdì 10 maggio 21.30
SOLARIS
(russo – subtitle italiano)
Un film di Andrei Tarkovskij. Con Natalya Bondarchiuk, Donatas Banionis, Jüri Järvet, Vladislav Dvorzhetsky
durata 165 min. – URSS 1972
Prima di partire alla volta del pianeta Solaris, lo psicologo Kris Kelvin trascorre alcuni giorni nella residenza paterna di campagna, conscio che al suo ritorno non rivedrà più suo padre anziano né sua zia Anna. Nel frattempo riceve la visita indesiderata dell'ex astronauta ed amico di famiglia Berton, reduce anni or sono da una disavventura sul pianeta costatagli la carriera. L'uomo a quanto pare avrebbe assistito a strani fenomeni suscitando lo spietato scetticismo dell'amministrazione spaziale ed ora dello stesso Kelvin, intenzionato più che mai, nonostante le suppliche del collega, a dismettere la stazione orbitante, giudicata inutile e dispendiosa.
Solaris è un capolavoro bistrattato. Ma bistrattato tanto, sia di qua che di là della cortina di ferro (che all’epoca in cui fu girato era più salda che mai). Un po’ come il suo autore d’altronde, che come ogni genio ha avuto attestati di genio ma anche tanta ostilità e incomprensione. Solaris però ha avuto un destino ben peggiore di Tarkovskij, che bene o male oggi è riconosciuto un regista fondamentale del cinema post-moderno (non solo di quello sovietico ovviamente).
Bistrattato a partire dalla sua pubblicizzazione: presentato da Mosca come la risposta sovietica al capolavoro di Kubrick 2001 Odissea nello spazio. Entrambi film di fantascienza in effetti, entrambe opere in cui l’uomo perde contatto con il proprio pianeta-madre per avventurarsi verso l’ignoto, scontrandosi, nel caso di Kubrick, dapprima con un computer ostile e poi con il mistero stesso dell’universo. In realtà Tarkovskij si disinteressa della tematica fantascientifica, così come della reale possibilità di sviluppare varianti sulla vita extraterrestre.
Solaris è infatti un film filosofico prima di tutto. Ed è una filosofia di non facile presa quella dell’autore: esistenzialismo soprattutto, ma anche riflessione sui limiti del razionalismo e del cognitivismo umano. Perché andare nello spazio ad esaminare altri pianeti quando non riusciamo neanche ancora a conoscere noi stessi? Riflessioni svolte in maniera amara, che testimoniano come invece di andare ad esplorare misteriosi oceani pensanti sarebbe più opportuno fermarsi a meditare assistendo al continuo miracolo della natura terrestre, con i suoi alberi, i suoi fiumi, la sua pioggia e le sue foglie.
Mai come in quest’opera Tarkovskij mette così in rilievo la profonda intrinseca consonanza tra l’essere umano e il suo luogo di origine: la natura. L’autore svolge questa riflessione con una riflessione attenta ed accurata di una piccola zona verde di campagna, dove il protagonista Kris Kelvin (Donatas Banionis) pare perdersi nei propri pensieri durante la contemplazione di uno stagno carico di mistero. Ma prima di riuscire a risolvere questo mistero interiore Kris dovrà raggiungere la stazione orbitante attorno al pianeta Solaris, incontrando gli strani fenomeni provocati dall’oceano pensante, sostanza in grado di materializzare e vivificare persone presenti soltanto nella mente dei tre scienziati rimasti sul luogo di ricerca (il Dottor Snaut, ossia Jüri Järvet, e il Dottor Sartorius, ossia Anatolij Solonicyn).
venerdì 17 maggio 21.30
DUNE
(inglese- subtitle italiano)
Un film di David Lynch. Con José Ferrer, Silvana Mangano, Kyle MacLachlan, Sean Young, Sting.
continua»
durata 137 min. - USA 1984.
Nel 10191, l'intero universo conosciuto è retto da tre forze: l'Impero, le Grandi Case del Landsraad e la onnipotente Gilda Spaziale. L'unico mezzo per qualsiasi spostamento interstellare è rappresentato da una sostanza, la spezia melange, che conferisce particolari poteri a chi l'assume, tra i quali la capacità di vedere il futuro e annullare lo spazio. Unico problema: la spezia si trova soltanto sull'arido Arrakis meglio noto come Dune, un pianeta deserto dove una goccia d'acqua vale una fortuna e dove mostruosi vermi dominano le sabbie e fanno da guardiani alla spezia. Paul Atreides, figlio del duca Leto il "Giusto" e della strega Bene Gesserit Jessica, scopre che dovrà partire per il pianeta sotto ordine dell'Imperatore in persona, che vuole che la casata Atreides governi il pianeta al posto degli orrendi Harkonnen, i quali tramano segretamente (e con la complicità dell'Imperatore) la distruzione dei loro millenari rivali Atreides e del troppo popolare Duca Leto. Arrivato su Dune, a Paul si apriranno le porte di un mondo affascinante e ancestrale abitato dai Fremen, il popolo del deserto dagli occhi completamente blu per assuefazione di spezia. Ma un traditore per conto degli Harkonnen si nasconde tra gli Atreides, e quando questi agisce, Paul si ritrova catapultato in un'avventura per salvare se stesso e la sua casata e per rivendicare ciò che gli appartiene attraverso l'aiuto del popolo del deserto.
venerdì 24 maggio 21.30
Electronic labyrinth
il cortometraggio Electronic labyrinth - THX 1138 4EB,
il lavoro di fine corso che George Lucas presentò alla scuola di cinema
e che in seguito ispirò il film.
A SEGUIRE
THX 1138
(inglese- subtitle italiano)
Un film di George Lucas. Con Robert Duvall, Donald Pleasence,
continua»
durata 95 min. - USA 1971.
Il futuro: un enorme città completamente sotterranea, guidata e controllata con una precisione assoluta. L'uomo è un giocattolo nelle mani della società e viene utilizzato per i suoi scopi. Thx è uno di questi, un operaio che decide di fuggire da quel mondo tanto preciso e privo di significato. Un film partorito da una delle più visionarie menti di Hollywood; George Lucas che lo ha scritto, montato e diretto con la sua anima e con la suo magnifica mente, e prodotto pazientemente da Frencis Ford Coppola. Uno straordinario Robert Duvall nel ruolo di Thx, scenografie completamente bianche che disorientano lo spettatore, una colonna sonora che ammalia lo spettatore, in particolare nella sequenza finale; questo fa di Thx 1138 uno dei più bei film di fantascienza di tutti i tempi. Al botteghino non fa faville e a malapena raggiunge il milione di dollari e anche agli Oscar fallisce, ma resta fisso come un chiodo nella mente di chi lo ha visto. Un film capace di commuovere e di far riflettere sulla pazzia del genere umano.
venerdì 31 maggio 21.30
DARK CITY
(inglese subtitle italiano)
Un film di Alex Proyas. Con Rufus Sewell, William Hurt, Kiefer Sutherland, Jennifer Connelly, Richard O’Brien.
continua»
durata 106 min. - USA 1998.
Un misconosciuto e visionario film noir e weird, passato ingiustamente sotto silenzio. In un’epoca indeterminata (forse siamo agli inizi del 1900) in un mondo dove non splende mai il sole, ruotano le vicende del protagonista John Murdock, in cerca della sua vera identità, dell’ispettore Bumstead (il bravo e impassibile William Hurt) che gli dà la caccia, e di altri esseri non umani, alieni che vivono sottoterra e sembrano tirare le fila e governare ogni aspetto della città e della vita dei cittadini: edifici che spuntano dalle viscere della terra per poi svettare possenti nel cielo notturno di color pece, le memorie delle persone annullate e trapiantate, il tempo regolato da un possente orologio sotterraneo … Un’atmosfera patinata e raffinata e scenografie difficilmente eguagliabili che ricordano lo stupendo “Sin City” di Robert Rodriguez. Il cast si comporta egregiamente e le sequenze finali sono memorabili e rimangono impresse nella mente attonita e stranita dello spettatore. Sulla scia di pilastri come “Metropolis” e “Blade Runner”, è un film che di certo ha influenzato notevolmente il successivo “Matrix” dei fratelli Wachowski. Un quadro in movimento, un grande affresco nel quale perdersi, uno spettacolo per gli occhi. .
INGRESSO LIBERO SOCI ARCI